7. La motivazione - Esci dalla trappola

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VII. LA MOTIVAZIONE
Ciò che muove il mondo, ciò che determina i cambiamenti nella vita, i successi o gli insuccessi, sono le motivazioni. Anche per uscire da una dipendenza ci vuole una motivazione, e che motivazione! Quante volte ti è balenata nella mente l’idea di smettere, ma poi....? E’ mancata la motivazione. Per vincere il potere di una droga occorre una spinta straordinaria all’azione. Ma cosa può muovere una persona verso un cambiamento dello stile di vita così impegnativo? Ogni azione ha sicuramente un suo “perché”, anche se a volte non è facile da riconoscere.
La dipendenza crea sempre forti resistenze e il desiderio di risolvere il problema è spesso instabile e fluttuante. Un po’ come il vento: può arrivare da qualunque direzione, può essere forte o debole  e può cambiare da un momento all’altro. Per raggiungere il tuo traguardo è indispensabile partire da ciò che ti motiva: devi scoprire da cosa nasce il tuo desiderio e coltivare questo seme prezioso. Il passaggio obbligato per rompere la spirale di una dipendenza è la costruzione di una valida motivazione. Senza questa potente spinta interiore è praticamente impossibile venirne fuori. Prosegui nel tuo lavoro di conoscenza interiore e troverai certamente gli strumenti adatti per costruirla. Il conflitto dentro di te è cominciato: lascia emergere la tua parte migliore!


Primo Passo
Studia i momenti opportuni
Si è detto che la motivazione è come il vento e può cambiare di intensità da un momento all'altro. E' importante quindi riconoscere quando c'è e prenderla al volo, senza tergivestare, lasciandosi trasportare verso la meta dal suo immenso potere. E' importante anche sapere che ci sono momenti in cui il "vento" tira di più e altri in cui tira meno. Ci sono cioè circostante avverse alla motivazione, che la ostacolano, e altre invece che ne favoriscono la comparsa.

CIRCOSTANZE AVVERSE
Tra i fattori demotivanti c’è sicuramente la vicinanza di persone con lo stesso problema. Vivere nella stessa trappola insieme ad altri che non hanno intenzione di uscirne può far naufragare tutte le più buone intenzioni. La motivazione si costruisce anche attraverso gli incoraggiamenti esterni, ma questi ben difficilmente giungeranno da chi continua a vedere nella propria dipendenza una fonte di gratificazione.  Anzi, c’è da temere proprio il contrario.  Un altro fattore critico è la scarsa informazione.  Anche se l'oggetto di attaccamento è quello desiderato, non sempre lo si conosce bene. Rendersi conto del problema in tutta la sua realtà può essere determinante nella costruzione di una motivazione. La mancanza di informazione si riflette anche sulla fiducia nei propri mezzi. Quando ciò che si deve affrontare è anche solo in parte sconosciuto sorgono facilmente i dubbi sulle proprie capacità, e questi costituiscono un ulteriore elemento demotivante, specialmente se ci sono già stati dei precedenti fallimenti.  Tra gli ostacoli  della motivazione c’è anche il classico momento “no” . Capita a tutti di attraversare nella vita momenti difficili in cui si è di pessimo umore o la tensione è alle stelle. In queste circostanze è difficile coltivare buoni propositi, tanto più che sono proprio queste le condizioni che alimentano il bisogno di cercare altre "gratificazioni". Quando però la situazione critica si dilunga nel tempo e i problemi non si risolvono, non rinunciare per questo all’idea di smettere: questo pensiero potrebbe rappresentare “l’unica cosa buona” di questo momento sfavorevole. Infine c’è da considerare  la variabile tempo.  La voglia di cambiare vita non dura mai a lungo. Quando la “fiamma”  della motivazione è accesa  non bisogna aspettare che si consumi tutta per convincersi sul da farsi. Non preoccuparti di “come” avverrà il tuo cambiamento e di  “cosa” avverrà dopo, ciò che più conta è tenere vivo il tuo “perché”.  Più il tempo passa e più rischi di restare "al buio"!

CIRCOSTANZE FAVORENTI
Tra gli stimoli più importanti che possono crescere la tua motivazione c’è l’esempio positivo.  Conoscere qualche persona che è riuscita a risolvere il tuo stesso problema può aiutarti tantissimo. Puoi informarti su come superare le difficoltà, sui benefici acquisiti. Non commettere però l’errore di fermarti sul metodo, non è quello che conta: ciò che è utile per una persona può non esserlo per un’altra, ognuno ha i suoi ritmi e i suoi tempi. Cerca invece di approfondire il discorso motivazionale, è lì il segreto. Un'altra circostanza favorevole  è smettere insieme ad altri. Se hai la fortuna di condividere questa esperienza puoi confrontarti facilmente con nuove motivazioni  e affrontare il problema comune attraverso uno scambio continuo di consigli e di incoraggiamenti. Questo è un valore aggiunto di grande rinforzo motivazionale.
Anche i lieti eventi possono agire in tal senso. La nascita di un figlio, una casa nuova,  un successo particolare, tutto ciò che suscita nuovo entusiasmo e cambia in meglio la qualità della vita può incentivare la spinta a rompere la catena. A volte anche i comuni momenti significativi di cambiamento, come il periodo delle ferie, il compleanno, l’avvento del nuovo anno, possono costituire uno stimolo positivo.  Ulteriore elemento di crescita motivazionale è l'approvazione sociale. L'incoraggiamento positivo e costante  da parte di familiari e amici risulta spesso fondamentale nel rinsaldare una motivazione. Così come gioca a favore il crescente apprezzamento nell'opinione pubblica verso chi riesce a uscire da una dipendenza. Questa "svolta" nella vita viene sempre più riconosciuta come un segnale di responsabilità e di grande forza di volontà.
Secondo Passo
Sviluppa il linguaggio interno

Le parole hanno un grande potere che va oltre il significato letterale. Il suono che riproducono, il tono e la velocità con cui vengono pronunciate, la carica emotiva che trasportano, la ripetitività e il contesto in cui vengono utilizzate sono tutti fattori che contribuiscono a questo potere metalinguistico. Le parole possono determinare la salute o la malattia, possono influenzare uno stato d’animo o una decisione, possono cambiare un comportamento. Anche se non ce ne accorgiamo, tutti quanti noi, in ogni momento della giornata, ci parliamo continuamente, ci diciamo delle parole.  In questo nostro linguaggio interno dobbiamo stare molto attenti alle parole che utilizziamo, in particolare alle auto-suggestioni. Le suggestione sono messaggi particolari in grado di influenzare il comportamento. Esse penetrano direttamente nell’inconscio senza passare al vaglio della ragione. La loro caratteristica principale è quella di avere “elementi di distrazione” che confondono la coscienza. Ad esempio se vedi fumare con gusto una persona che ammiri, avrai anche tu una particolare attrazione verso il fumo.   Gli “elementi di distrazione” sono che a te piace quella persona e che a quella persona piace il fumo, il messaggio che passa è che “il fumo è un piacere”. Attraverso il linguaggio interno veicoliamo nella nostra mente molte autosuggestioni. Studiamole insieme.

Se il tuo linguaggio interiore è debilitante e ti rivolgi continuamente espressioni del tipo: “sono una frana”, “sono una persona fallita”  “queste cose capitano tutte a me” , non fai che autosuggestionarti involontariamente ed il tuo comportamento non potrà che esserne influenzato in modo negativo. Se al contrario nel tuo dialogo interno utilizzi espressioni valorizzanti come: “sono una persona di successo” ,“ho la certezza di farcela”, “tutti mi ammirano”  le tue azioni ne saranno condizionate positivamente. Inviarsi messaggi di ottimismo con convinzione e ripetitività può fare veramente “miracoli”. Questo lo sanno bene le persone di successo. La tecnica dell’autosuggestione è sostanzialmente basata su uno studio accurato del proprio linguaggio interiore. La prima cosa da fare è individuare l’espressione giusta. Nel formulare l’autosuggestione, la scelta corretta dei termini può accelerare il miglioramento, mentre la scelta sbagliata può ritardarlo. Se una persona ti chiede: “Come va?” e tu rispondi “Non c’è male” oppure “Va tutto bene”, apparentemente  dici la stessa cosa , ma dal punto di vista delle parole che usi c’è una profonda differenza. “Per applicare correttamente la tecnica dell’autosuggestione non solo devi prestare attenzione alle parole ma devi anche coinvolgerti in prima persona , ovvero devi fare delle affermazioni che ti vedono protagonista. Non serve tanto dire “è bello smettere di.....”. E’ invece più appropriato utilizzare espressioni del tipo “la cosa più bella che posso fare io  è smettere di......”, “posso farcela benissimo a smettere di....”, “Quando smetterò di ....... scoprirò qualcosa di straordinario”.

Puoi anche crearti una tua personale autosuggestione. Nel formularla cerca sempre di associare l’azione che vuoi ottenere con parole positive che richiamano significati di conquista, premio, scoperta. Nel riferirti all’azione cui stai puntando puoi anche usare delle metafore come “uscire dalla trappola” o  “rompere le catene”.  Metafora  significa “trasferimento”, si tratta di una parola con un significato “trasferito”, che vuole cioè indicare altro. Il vantaggio nel suo utilizzo sta nell’aggiungere ad un concetto nuovi significati e conseguentemente nuove emozioni . L’inconscio è molto sensibile a questo strumento linguistico in cui si mischiano più significati: la metafora  è sicuramente un ottimo "elemento di distrazione”.  Ricordati di non esitare nel fare queste affermazioni. Non dubitare. Usa sempre un tono adeguato, nel tono si traduce la tua convinzione e il tuo entusiasmo:  in fondo ti stai incoraggiando e motivando perché dunque non metterci un po’ di passione?



Terzo Passo
Sperimenta il tuo immaginario





Scrivi questa "formula magica" su un foglietto di carta:
"Mi aspetta un cambiamento fantastico!".
Poi piega il foglietto in modo che la scritta non si veda  e sigillalo con un adesivo. Custodisci con cura questo piccolo segreto. Portalo sempre con te ovunque vai (puoi metterlo nella carta d’identità). Non aprirlo mai sino al giorno in cui avrai la certezza di aver risolto il tuo problema.
Fatti accompagnare sempre dalla tua motivazione. Ogni tanto rinvigoriscila col seguente esercizio: ripeti ad alta voce la tua formula segreta per 20 volte molto lentamente, cercando di capire il senso delle parole, poi ripetila sempre ad alta voce per altre 20 volte, questa volta però molto velocemente, senza pensare al significato delle parole (questa seconda parte dell’esercizio è molto importante e va eseguita correttamente).
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